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  • Immagine del redattoreEdoardo Rosati

Nato da una pallottola?

La medicina è terra sconfinata di dicerie popolari, antiche credenze ancora radicate nel nostro pensiero, racconti delle nonne, storie folkloriche. Se si trattava di curare un'otite, la medicina pop consigliava, per esempio, di versare nel condotto uditivo qualche goccia del latte di una neomamma che doveva però aver partorito un maschio. E a chi si ritrovava alle prese con un orzaiolo ─ altro grande classico delle pratiche mediche casalinghe ─ si raccomandava di guardare a digiuno dentro una bottiglia piena d'olio!

Bizzarre storielle.

Come quella che è con ogni probabilità la mamma di tutte le leggende medicali, pubblicata come fu su The American Medical Weekly nel novembre del 1874.

Guerra civile americana. È il 12 maggio 1863.

Infuria la battaglia a Raymond, nel Mississippi, tra le forze unioniste e le truppe dei Confederati.


In una fattoria poco distante, una fanciulla diciassettenne assiste con trepidazione allo scontro bellico. All’aperto, ritta sul terreno erboso, osserva da lontano i soldati nel furore della mischia che lacera l'orizzonte.

Nel coacervo umano un giovane nordista cade da cavallo.

L’uomo si rialza alla svelta, e, tallonato dal nemico, si mette a correre in maniera scomposta.

La donna, impietrita, col cuore che palpita nella gola, lo vede avanzare proprio verso la sua direzione. Il militare è a un pugno di metri. Si avvicina, sempre di più, macinando terreno. E lei ne percepisce quasi l'ansimare.


All'improvviso...

BANG!!!

Uno sparo lontano.


Lui crolla al suolo, portandosi le mani al pube, e nello stesso istante una tremenda fitta dolorosa squassa la ragazza, che rovina a terra priva di sensi.


Il medico da campo soccorre il soldato ferito, constatando che una pallottola gli ha perforato il testicolo sinistro, e, attirato dagli strepiti dei familiari della fanciulla, accorre pure in aiuto della giovane: sul suo addome spicca, a sinistra, una ferita d’arma da fuoco.

Praticamente all’altezza dell’ovaio.

Il tempo sana la lesione, ma quaranta settimane dopo... la ragazza illibata dà alla luce un bel bebè.


Galeotto fu il proiettile impazzito?

Reo di aver messo a segno una fecondazione artificialea distanza?




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2 Comments


Marco Rossi
Marco Rossi
Nov 24, 2021

Grazie, Edoardo, per averci ricordato questo aneddoto. E' proprio come, con grande sagacia, sottolinei tu. In nessun'altro campo, come in quello della medicina, la fantasia umana ha mostrato quanto possa essere fertile, il più delle volte riuscendo, a posteriori, a far sorridere e divertire. Sarebbe il caso delle fantasie dei pochi (per fortuna) ma molto rumorosi NO-VAX, negazionisti, le cui astruse congetture sono il terreno su cui essi basano la loro insensata condotta che minaccia la salute pubblica e individuale. Un caro saluto. Marco

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Edoardo Rosati
Edoardo Rosati
Nov 24, 2021
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Ciao, Marco caro! Mi fa enormemente piacere ritrovarti qui! Grazie per il tuo affettuoso sostegno! Un abbraccio e alle prossime storie! 😉

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